Eurizon Azioni Energia e Materie Prime: Analisi del fondo e opinioni

Investire nei settori dell’energia e delle materie prime è una strategia che può offrire interessanti opportunità di crescita, soprattutto in periodi di volatilità e inflazione.

Il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime ISIN IT0001260618 rappresenta una delle soluzioni per gli investitori che vogliono capitalizzare sulle dinamiche di questi settori.

In questo articolo, analizzeremo nel dettaglio questo fondo d’investimento, esaminando la strategia, i rendimenti storici, i costi e lo confronteremo con gli ETF, per offrirti un’analisi completa e dettagliata.

Introduzione sul fondo e Eurizon

Eurizon Capital SGR è una delle principali società di gestione del risparmio in Italia, parte del Gruppo Intesa Sanpaolo. Fondata nel 1988, Eurizon si è affermata come leader nel settore della gestione patrimoniale, offrendo una vasta gamma di prodotti finanziari.

Il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime è un fondo comune di investimento che si concentra su aziende operanti nei settori dell’energia e delle materie prime, selezionando attentamente i titoli per massimizzare i rendimenti.

Questo fondo è pensato per investitori che cercano un’esposizione significativa a questi settori globali, caratterizzati da un alto potenziale di crescita ma anche da una volatilità elevata.

Fonte: Eurizon

In cosa investe il Fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime

Il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime investe principalmente in azioni di società globali nei settori dell’energia e delle materie prime. Questi includono aziende di produzione e distribuzione di petrolio, gas naturale, energie rinnovabili, e imprese nell’estrazione e lavorazione di metalli preziosi e altre risorse naturali.

La strategia del fondo prevede una diversificazione mirata, bilanciando investimenti in grandi società consolidate con posizioni in imprese emergenti, capaci di generare crescita in mercati chiave. Questo approccio consente di trarre vantaggio dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime, sfruttando le opportunità offerte dalle variazioni nei mercati globali dell’energia.

Specifiche Tecniche

Per comprendere meglio il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime, è utile esaminare alcune delle sue specifiche tecniche principali:

  • Tipologia di Fondo: Fondo comune di investimento azionario settoriale
  • Area Geografica di Investimento: Globale, con attenzione ai mercati sviluppati ed emergenti
  • Valuta di Denominazione: Euro
  • Benchmark di Riferimento: MSCI ACWI Energy & Materials Index
  • Tipologia di Gestione: Attiva
  • Orizzonte Temporale Consigliato: Lungo termine (oltre 5-7 anni)
  • Livello di Rischio: Alto, dovuto alla volatilità del settore

Il fondo è denominato in euro ma investe globalmente, esponendosi quindi alle fluttuazioni valutarie. Il benchmark MSCI ACWI Energy & Materials Index include società del settore energetico e delle materie prime, offrendo un confronto di performance per il fondo.

I nostri soliti indicatori che prendiamo in considerazione ai fini delle nostre analisi sui fondi sono il Beta e l’R Quadro.

Il Beta ha un valore pari a 1 e significa che la sua reattività rispetto all’andamento del mercato di riferimento (sia al rialzo che al ribasso) è esattamente speculare. Tradotto in termini più semplici: di X in termini percentuali aumenta il benchmark e di X in termini percentuali aumenta il valore del fondo, e così pure nella direzione inversa.

L’R Quadro assume un valore pari a 70,92 e ci informa del fatto che l’indice della categoria spiega circa il 71% della variabilità della performance passata del fondo. Non si tratta di un valore elevato e ci conferma l’idea che la gestione di tipo attivo sia quella privilegiata da parte dei due gestori.

Fonte: Quantalys

 

Rendimento storico

Il rendimento storico di un fondo d’investimento è un indicatore chiave per comprendere la sua capacità di generare valore nel tempo. Nel caso del fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime, l’analisi delle performance passate rivela alcune importanti considerazioni, soprattutto in termini di confronto con il benchmark di riferimento e con gli ETF settoriali.

Performance negli Ultimi Cinque Anni

Negli ultimi cinque anni, il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime ha registrato un rendimento medio annuo compreso tra il 5% e il 7%. Sebbene questo possa sembrare un risultato positivo, è fondamentale considerare che il fondo ha faticato a superare il proprio benchmark, l’MSCI ACWI Energy & Materials Index, e spesso è stato battuto dagli ETF settoriali che replicano lo stesso indice.

Analisi della Performance per Periodi Specifici

  1. 2018-2019: In questo biennio, caratterizzato da una volatilità significativa nei mercati globali, il fondo ha mostrato una crescita moderata con rendimenti medi annui intorno al 4-5%. Tuttavia, questi risultati non sono stati sufficienti a battere il benchmark, con il fondo che ha chiuso il periodo leggermente sotto la performance dell’MSCI ACWI Energy & Materials Index.

  2. 2020: L’anno della pandemia di COVID-19 ha rappresentato una sfida straordinaria per i mercati energetici. Mentre il benchmark ha subito una significativa flessione, anche il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime ha registrato una performance negativa, senza riuscire a riprendersi pienamente come invece hanno fatto alcuni ETF settoriali. Questo evidenzia la difficoltà del fondo nel gestire la volatilità estrema del mercato.

  3. 2021-2022: Con il forte rimbalzo dei prezzi delle materie prime nel 2021, il fondo ha finalmente registrato una crescita significativa, con rendimenti annui intorno al 10%. Nonostante ciò, il fondo ha continuato a sottoperformare rispetto al benchmark e agli ETF, che hanno eguagliato o superato il benchmark grazie alla loro gestione passiva e ai costi inferiori.

Confronto con il Benchmark e con gli ETF

L’aspetto più critico da evidenziare è che il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime ha raramente battuto il suo benchmark di riferimento, l’MSCI ACWI Energy & Materials Index. Questo è particolarmente rilevante per gli investitori, poiché il fondamento di una gestione attiva è proprio quello di sovraperformare il benchmark. Tuttavia, in molti casi, il fondo non è riuscito a raggiungere questo obiettivo, penalizzato da una gestione che non sempre ha saputo sfruttare le opportunità di mercato.

Inoltre, quando si confronta il fondo con gli ETF settoriali, emerge chiaramente che questi strumenti passivi non solo hanno eguagliato, ma spesso superato la performance del fondo, mantenendo al contempo costi di gestione significativamente più bassi. Ad esempio, durante il 2021, mentre il fondo ha registrato una crescita del 10%, gli ETF hanno ottenuto rendimenti simili o superiori, con un Total Expense Ratio (TER) di circa lo 0,40% – decisamente inferiore rispetto all’1,80% del fondo Eurizon.

Fattori che Hanno Influenzato il Rendimento

Il mancato superamento del benchmark da parte del fondo può essere attribuito a diversi fattori:

  • Scelta dei Titoli: Nonostante la gestione attiva, la selezione dei titoli non è stata sempre efficace nel catturare le migliori opportunità di crescita, risultando spesso in una sottoperformance rispetto al benchmark.

  • Costi di Gestione: I costi di gestione del fondo, inclusa una commissione di gestione dell’1,80% annuo, hanno eroso i rendimenti, rendendo più difficile per il fondo battere il benchmark e gli ETF.

  • Volatilità del Settore: I settori dell’energia e delle materie prime sono intrinsecamente volatili, e il fondo ha faticato a navigare attraverso queste fluttuazioni, soprattutto durante i periodi di incertezza economica globale.

Considerazioni Finali sul Rendimento Storico

In sintesi, il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime ha dimostrato difficoltà nel superare il proprio benchmark e, ancora di più, nel competere con gli ETF settoriali in termini di rendimento netto. Questo rappresenta un punto cruciale per gli investitori che devono valutare l’efficacia della gestione attiva rispetto alla gestione passiva, considerando anche i costi significativamente superiori del fondo rispetto agli ETF.

Investitori orientati al lungo termine, ma con una bassa tolleranza per i costi elevati e un’aspettativa di sovraperformance rispetto al mercato, potrebbero trovare più vantaggioso considerare ETF settoriali come alternative più efficienti. Gli ETF non solo offrono una replica fedele del benchmark, ma lo fanno a costi notevolmente inferiori, aumentando così il potenziale rendimento netto per gli investitori.

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Fonte: Eurizon

Fonte: Eurizon

Costi e commissioni del Fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime

I costi e le commissioni del fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime sono un fattore essenziale da considerare:

  • Commissione di Sottoscrizione: Fino all’1,5%
  • Commissione di Performance: Come descritto nell’immagine
  • Spese Correnti: 1,89%

Questi costi sono superiori rispetto a quelli di ETF come il iShares Global Energy ETF (TER 0,46%) o il SPDR S&P Global Natural Resources ETF (TER 0,40%). Gli ETF offrono quindi un’opzione più economica per chi desidera un’esposizione simile ai settori dell’energia e delle materie prime.

Fonte: Eurizon

Opinioni e conclusioni

Prospettive di Crescita

Il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime offre una finestra sul mondo dell’energia e delle materie prime, settori chiave dell’economia globale con un elevato potenziale di crescita.

Le prospettive di crescita di questo fondo sono legate all’andamento dei prezzi delle materie prime, come petrolio, gas naturale, metalli preziosi e risorse naturali, così come alle dinamiche del settore energetico, inclusi gli sviluppi nelle energie rinnovabili. Tuttavia, come emerso dall’analisi dei rendimenti storici, il fondo ha dimostrato di essere vulnerabile alle fluttuazioni del mercato, che possono influenzare significativamente la performance.

Rischi Associati

Investire nel fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime comporta una serie di rischi. Innanzitutto, la volatilità intrinseca dei mercati dell’energia e delle materie prime può portare a rendimenti variabili e talvolta negativi, come visto durante periodi di crisi economica o geopolitica. Inoltre, il fondo è esposto ai rischi legati alle fluttuazioni valutarie e alle tensioni geopolitiche che possono influenzare i prezzi delle risorse naturali.

Un altro rischio significativo riguarda la gestione attiva del fondo. Sebbene teoricamente una gestione attiva possa offrire la possibilità di sovraperformare il mercato, nel caso del fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime, questo obiettivo non è stato raggiunto con coerenza. Il fondo, infatti, ha faticato a battere il proprio benchmark, l’MSCI ACWI Energy & Materials Index, e ha spesso sottoperformato rispetto agli ETF settoriali, che replicano lo stesso indice a costi molto più contenuti.

Confronto con Altri Fondi e ETF

Quando si confronta il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime con altri fondi o con ETF settoriali, emergono differenze significative in termini di performance e costi. Gli ETF che personalmente inserisco nei portafogli dei clienti hanno dimostrato di essere strumenti più efficienti, offrendo rendimenti in linea  al benchmark, ma con un Total Expense Ratio (TER) significativamente inferiore. Mentre il fondo Eurizon applica una commissione di gestione dell’1,89% annuo, gli ETF citati presentano un TER che si aggira intorno allo 0,40-0,46%, riducendo così l’impatto dei costi sui rendimenti netti per gli investitori.

Questo significa che chi investe nel fondo Eurizon si trova non solo a dover affrontare costi più alti, ma anche a subire una performance che non riesce a battere il benchmark, un risultato che mette in discussione l’efficacia della gestione attiva adottata dal fondo.

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In qualità di consulente finanziario, lavoro prevalentemente con ETF, e questo approccio offre numerosi vantaggi ai miei clienti. Gli ETF sono strumenti a gestione passiva che replicano fedelmente un indice di riferimento, come l’MSCI ACWI Energy & Materials Index, ma lo fanno con costi estremamente ridotti rispetto ai fondi a gestione attiva come l’Eurizon Azioni Energia e Materie Prime.

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Conclusioni

Il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime rappresenta una scelta interessante per chi desidera investire nei settori dell’energia e delle materie prime. Tuttavia, i costi elevati e il fatto che il fondo non riesca a battere il benchmark suggeriscono che potrebbe non essere l’opzione migliore per tutti gli investitori.

Gli ETF settoriali, con la loro gestione passiva e costi inferiori, offrono una valida alternativa, permettendo di ottenere rendimenti simili o superiori senza l’onere dei costi elevati.

Valutare attentamente le proprie esigenze e obiettivi di investimento è essenziale per fare una scelta consapevole e ottimizzare i risultati finanziari.

Informazioni importanti sulla divulgazione

Le performance passate potrebbero non essere indicative rispetto ai risultati futuri. Diversi tipi di investimenti comportano vari gradi di rischio e non vi è alcuna garanzia che la performance futura di investimenti, strategie di investimento o prodotti specifici raccomandati in questo articolo, siano adatte per il proprio portafoglio o per la propria situazione individuale.

Vari fattori, tra cui le mutevoli condizioni di mercato e/o le leggi applicabili, potrebbe non essere più congruenti alle opinioni o alle posizioni attuali prese in questo contenuto. Inoltre, non si deve presumere che qualsiasi discussione o informazione contenuta in questo commento serva da ricevuta o in sostituzione di una consulenza di investimento personalizzata da parte di Niccolò Dominici. Ricordati di contattare Niccolò Dominici, nei vari canali di comunicazione che hanno reso disponibili in questo sito, nel caso tu voglia informazioni sui cambiamenti della tua situazione personale/finanziaria o circa gli obiettivi di investimento.

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