Per definire cosa sia un ETF, ossia un “Exchange Traded Fund”, scomponiamo e analizziamo le singole lettere.
ET: come dice il nome, “Exchange Traded” significa che questo strumento è negoziato e scambiato sulle principali borse valori mondiali. Questo strumento è scambiato in maniera simile alle azioni, con il valore dell’ETF che oscillerà durante il corso della seduta di borsa.
F: con il termine “Fund” si intende la pluralità delle azioni e delle obbligazioni (centinaia e, in alcuni casi, migliaia) presenti all’interno del fondo.
La loro caratteristica principale è la loro passività, ossia la mancanza di un gestore che decide quali azioni/obbligazioni comprare o vendere.
Come diversificare con un ETF
Se avete già avuto dei tradizionali fondi d’investimento nel portafoglio allora la questione sarà simile, in quanto la logica dell’ETF è: diversificazione e tagli minimi negoziabili accessibili a tutti.
Gli ETF racchiudono al loro interno le migliori caratteristiche delle azioni e dei fondi comuni d’investimento tradizionali: la diversificazione è una caratteristica centrale, in quanto si vuole evitare l’esposizione su singoli titoli e, quindi, avere un rischio specifico molto alto.
Inoltre, a differenza dei fondi comuni dove è più farraginoso il meccanismo d’investimento, l’ETF è facile da scambiare tanto quanto una singola azione o obbligazione.
Perché preferire un ETF alle singole azioni ed obbligazioni?
Avere singole azioni o obbligazioni porta con sé un alto rischio.
Proviamo ad approfondire:
- Non è vero che le obbligazioni sono per forza più sicure delle azioni. Le azioni sono “sicure” se le aziende dietro sono prosperose, mentre le obbligazioni portano con sé il rischio che l’emittente non rimborsi il capitale preso in prestito e, di conseguenza, che il vostro investimento valga zero.
- Per quanto riguarda le azioni va sempre considerato che: sebbene un’azienda sia promettente, può comunque avere un valore di mercato troppo alto (a volte in “bolla” usando un termine comune).
Quindi, viene naturale capire che avere un ETF con al suo interno centinaia di azioni e/o obbligazioni permette di correre meno rischi e diversificarli. Infatti, di norma, per alcune azioni che performano poco, ce ne sono altre che performano molto bene.
Quindi, per riassumere il concetto:
ETF < rischio rispetto alle singole azioni/obbligazioni.
Avere in portafoglio un ETF comporta anche meno lavoro rispetto a possedere tante azioni e obbligazioni, le quali necessitano di continue attenzioni per avere delle performance di rilievo.
Scopri quando conviene investire in fondi comuni d’investimento.
Come negoziare gli ETF
Negoziare gli ETF è molto semplice:
- Occorre avere un conto corrente o un account di trading con una Banca/Broker.
- Dopodiché, basterà cercare lo strumento tramite il proprio Ticker/ISIN (abbreviazione del nome)
- L’investitore può comprare una quota dell’ETF in maniera simile alle azioni
- Lo si compra o lo si vende durante la seduta giornaliera del mercato
A cosa fare attenzione quando si compra un ETF
Quando si compra uno strumento del genere, è importante fare delle ricerche sui costi impliciti ed espliciti. Essi, infatti, si possono rivelare determinanti sul rendimento effettivamente ottenuto dall’investitore.
Vediamone due insieme:
- Spread BID/ASK
- Costi di gestione
Spread BID/ASK
La differenza tra il Prezzo Denaro e Lettera (ovvero la differenza tra la domanda dello strumento e la sua effettiva offerta) è di fondamentale importanza. È necessario che sia molto ridotto con, quindi, tanti compratori e venditori.
Infatti, se l’ETF fosse poco scambiato sul mercato o appartenesse ad un mercato di nicchia si potrebbe avere una differenza tra la domanda e l’offerta dell’ETF di anche il 2/3%.
Ciò andrebbe a penalizzare indelebilmente le performance, quasi come se fosse una commissione d’ingresso occulta per partecipare all’azione dei mercati finanziari e, questo, annullerebbe il principale vantaggio dell’ETF, ovvero il basso costo di gestione.
Per quanto riguarda gli ETF quotati nel nostro paese, Borsa Italiana impone che tale differenza debba essere al di sotto dell’1%, anche se nella maggior parte dei casi è minore.
Costi di gestione
I costi totali medi di gestione, si dovrebbero aggirare tra lo 0,20% per gli ETF obbligazionari e lo 0,9% per gli ETF azionari più costosi.
I consigli del Team Imparare a Investire
Investire in ETF comporta molti vantaggi rispetto agli investimenti “fai da te” e dovrebbe essere preferito in quanto permette di non risentire dei propri errori di valutazione dei singoli titoli sul mercato.
È allo stesso modo importante ricordare che questi strumenti sono preferibili quando si investe con un’ottica principalmente di lungo termine in quanto i costi sostenuti, seppur bassi, necessitano di essere assorbiti nel tempo dalle performance del mercato.
Informazioni importanti sulla divulgazione
Le performance passate potrebbero non essere indicative rispetto ai risultati futuri. Diversi tipi di investimenti comportano vari gradi di rischio e non vi è alcuna garanzia che la performance futura di investimenti, strategie di investimento o prodotti specifici raccomandati in questo articolo, siano adatte per il proprio portafoglio o per la propria situazione individuale.
Vari fattori, tra cui le mutevoli condizioni di mercato e/o le leggi applicabili, potrebbe non essere più congruenti alle opinioni o alle posizioni attuali prese in questo contenuto. Inoltre, non si deve presumere che qualsiasi discussione o informazione contenuta in questo commento serva da ricevuta o in sostituzione di una consulenza di investimento personalizzata da parte di Niccolò Dominici. Ricordati di contattare Niccolò Dominici, nei vari canali di comunicazione che hanno reso disponibili in questo sito, nel caso tu voglia informazioni sui cambiamenti della tua situazione personale/finanziaria o circa gli obiettivi di investimento.