Il First Eagle Amundi International Fund FHE EUR C, ISIN LU0433182689, è un fondo d’investimento appartenente alla famiglia degli azionari internazionali.
È gestito direttamente dalla piccola boutique finanziaria americana, con sede a New York, First Eagle, interamente detenuta, a livello di capitale, dalla controllante francese Amundi Asset Management, braccio operativo del risparmio gestito della capogruppo Crédit Agricole.
Nata nel 1864 come banca privata da una stimata famiglia tedesca, ha ben presto trasferito il suo centro nevralgico degli affari nella Grande Mela, allo scopo di cogliere positivamente le infinite opportunità che il nascente mercato finanziario americano poteva offrire ai suoi investitori.
Attualmente gestisce una ventina di fondi d’investimento riservati sia alla clientela privata che a quella istituzionale e, tra le sue primizie, gestisce anche un fondo basato su strategie “alternative” che non si sta comportando male nonostante la debolezza attuale dei mercati mondiali.
Introduzione sul fondo
Con il First Eagle Amundi International Fund siamo in presenza di un classico “azionario internazionale” valorizzato in euro e a cambio coperto, vale a dire “hedgiato”. Con tale termine intendiamo che le oscillazioni della valuta di riferimento sono protette nei confronti delle altre divise internazionali da sofisticati meccanismi di copertura.
Nato il 14 ottobre del 2009, è gestito in parallelo da Kimball Brooker dall’8 di settembre del 2008 e da Julien Albertini dal primo marzo del 2018. Le masse in gestione di questo strumento sono piuttosto elevate e sfiorano i 5 miliardi di dollari americani.
La lunga storicità delle sue quote non deve però indurci in errore e portare fuori strada il nostro giudizio che deve sempre rimanere imparziale ed equo, oltre che esterno.
In una scala del rischio composta da sette punti, questo fondo si colloca nella posizione cinque, assumendo quindi un livello di rischio medio alto, ma tutto sommato accettabile trattandosi pur sempre di un fondo azionario e non di un bilanciato o di un obbligazionario.
Il fondo in questa classe non prevede alcuna forma di distribuzione di utili ai suoi sottoscrittori, né sotto forma di cedole né sotto forma di dividendi annuali.

Fonte: Amundi
In cosa investe il First Eagle Amundi International Fund
La prima caratteristica evidenziata dai gestori riaspetto al First Eagle Amundi International fund è che lo “stile di gestione” è improntato a creare valore nel medio/lungo periodo ispirandosi a titoli con spiccate caratteristiche “value” piuttosto che “growth”.
Una seconda caratteristica, abbastanza singolare, è data dal fatto che per statuto il fondo può allocare i due terzi delle masse in gestione sia in strumenti azionari che in strumenti obbligazionari ed il restante terzo può tranquillamente rimanere in liquidità in attesa di essere impiegato! Ci pare una “stranezza”, a dir poco, constatare il fatto che possa essere così rilevante la componente di liquidità e soprattutto che possa essere presente una così massiccia quota di obbligazioni in uno strumento che per sua natura si definisce “azionario puro” (anche dalla definizione Assogestioni) e non “bilanciato”!
Detto ciò, e chiarita questa anomalia, non esistono vincoli di natura geografica o settoriale e tanto meno dimensionale nella scelta dei titoli che andranno a formare il paniere del fondo.
Lo stile di gestione privilegiato è quello “attivo” con ampia rotazione settoriale e di portafoglio.
Il fondo può investire in strumenti finanziari derivati a scopo di copertura e di gestione efficiente del portafoglio. Inoltre, il fondo non può procedere a transazioni di concessione di titoli in prestito, pratica, quest’ultima, abbastanza diffusa tra i grandi players del risparmio gestito.
I parametri ESG sono ampiamente tenuti in considerazione nel processo di selezione e scelta dei titoli che entreranno in asset con il tempo. Tra i tre fattori quello della “sostenibilità” è sicuramente quello privilegiato.
È del tutto evidente il tipo di “approccio conservativo” a cui la gestione si ispira ed allo stesso modo l’ampia diversificazione del portafoglio come potrete constatare al fondo della Nostra recensione tecnica.
Specifiche Tecniche
I tre soliti indicatori che prendiamo in considerazione ai fini delle nostre analisi per il First Eagle Amundi International Fund sono il Beta, l’R Quadro ed il numero di stelle attribuite dalla società americana di rating, Morningstar.
Il Beta è pari ad 1,28 e ci informa del fatto che le quote del fondo oscilleranno in modo più che proporzionale rispetto all’indice di riferimento prescelto, vale a dire del benchmark. In questo caso, un fondo con un beta di 1,28 è il 28% più reattivo rispetto all’andamento del mercato (sia al rialzo che al ribasso!). Curioso per un fondo che dovrebbe avere caratteristiche prettamente difensive.
L’R Quadro assume il valore di 56,91 e ci indica che l’indice della categoria spiega circa il 57% della variabilità della performance passata del fondo. In questo caso la correlazione tra benchmark e fondo, a livello di composizione, è piuttosto bassa essendo di poco superiore al 50% che è considerato un valore “soglia” per determinare quanto sia “attiva” o meno l’attività dei gestori.

Fonte: Quantalys
Purtroppo, è presente solo una stella sulle cinque massime consentite per quanto riguarda il rating di Morningstar.
Ci permettiamo di confermare un giudizio così impietoso da parte di Morningstar. La qualità del prodotto si rispecchia ampiamente nel livello di prestazioni, considerate insoddisfacenti.

Fonte: Morningstar
Rendimento storico
Come già anticipato i risultati sulle scadenze ravvicinate sono peggiori del benchmark. Eccovi i numeri.
Dal primo gennaio perde circa il 20%. Ad un anno è sotto la parità del 18,65%. A tre anni perde solo più il 7,34%. A cinque anni è negativo del 12% ed a otto anni perde l’1,81%. A 10 anni è positivo del 2,61% confermando così la sua impostazione difensiva piuttosto che di crescita e di rivalutazione.

Fonte: Amundi

Fonte: Amundi
Costi e commissioni
A livello di costi siamo abbastanza nella media non essendo presenti costi iniziali di sottoscrizione e nemmeno di uscita o di switch.
Non ci sono costi di natura commerciale o distributiva.
Il livello delle spese correnti è pari al 3,20% di cui il 2% è da attribuire alla commissiona annua di gestione a carico del fondo. Aggiungiamo che sono abbastanza elevate per i ritorni generati agli investitori.
È prevista una “spiacevole” commissione di performance nella misura del 15% calcolata sull’over performance rispetto al benchmark di riferimento.

Fonte: Amundi
Primi 3 titoli in portafoglio
Il podio è riservato ad un ETC, Amundi Physical Gold C, con il 3,90% delle quote.
Al secondo posto troviamo le azioni Oracle Corp. con il 3,32% delle quote.
Al livello più basso Exxon Mobil Corp. con il 3,13% delle quote.
Per supportare l’ampia diversificazione del portafoglio vi vogliamo evidenziare la considerazione che le prime cinque posizioni in portafoglio assommano complessivamente al 15,89% del portafoglio, e si tratta di una percentuale molto bassa rispetto a tanti fondi concorrenti dotati di caratteristiche simili al First Eagle Amundi International.
Giusto un’altra nota di servizio: come potete notare dall’immagine, delle prime 5 posizioni in portafoglio ben 3 hanno un’esposizione nei confronti dell’oro. Un po’ strano ed opinabile a nostro avviso.

Fonte: Morningstar
Alternative
Ve ne proponiamo, come nostro costume, tre che riteniamo le più valide e le più confrontabili.
La prima è data dal fondo tedesco Allianz Global Investors Fund – Dynamic Multi Asset Strategy 75 AQ EUR, ISIN LU1377963332. Quotato e valorizzato in euro, è dotato di masse in gestione pari a 1,1 miliardi di euro e questa sua ridotta dimensione le ha consentito una maggiore agilità operativa consentendole di ottenere risultati in linea con fondo americano sulle scadenze ravvicinate ma superiore già sui tre anni con un risultato positivo del 22,09% che, annualizzato, ci porta ad un + 7,36% medio annuo di rendimento!
La seconda opportunità è data DWS Invest ESG Dynamic Opportunities LC, ISIN LU1868537090. Fondo tedesco sempre in euro. In linea con il precedente sulle scadenze ravvicinate e leggermente peggiore su quelle medie avendo ottenuto solo un + 11,53% a tre anni. Valore che tradotto in termini annuali ci porta ad un + 3,84% medio di rendimento. Non è male ma siamo alla metà rispetto al fondo di Allianz!
Ultima idea è quella del fondo olandese NN (L) Patrimonial Aggressive – X Cap EUR, ISIN LU0121216526. Fondo sconosciuto ai più ma per gli addetti ai lavori si tratta della nuova società di gestione del risparmio nata dalle ceneri della vecchia ING Investimenti. Praticamente risultati identici al fondo di DWS con una caratteristica interessante però, da valutare: con decisamente minore volatilità nel valore delle quote. Evidentemente la stabilità è al centro dei pensieri dei gestori olandesi.
Opinioni e conclusioni
Non ci sentiamo di bocciare totalmente questo strumento di risparmio poiché riteniamo che abbia intrinsecamente delle caratteristiche specifiche che lo rendono particolarmente adatto ad una precisa fascia di clienti. Stiamo parlando di tutta quella fascia di persone che non privilegia le performance.
È evidente dai risultati che chi desidera risultati positivi a due cifre deve rivolgersi altrove. Le alternative proposte lo dimostrano ampiamente nei numeri.
Detto ciò, a chi detiene quote di questo fondo suggeriamo di vendere e rivolgersi verso strumenti più efficienti e parte di una strategia di pianificazione finanziaria degna di essere chiamata così.
Anacronistico parlare di PAC in quanto non possiede le caratteristiche di volatilità e performance adatte per questo tipo di soluzione.
In sostanza, il First Eagle Amundi International Fund è uno strumento per pochi e non sembra essere adatto per percorrere strategie di lungo termine all’interno dei portafogli. Si rischierebbe di rimanere delusi.
Meglio lasciarsi aiutare da chi ha già affrontato decine di spallate da parte dei mercati! Consiglio della casa!
Informazioni importanti sulla divulgazione
Le performance passate potrebbero non essere indicative rispetto ai risultati futuri. Diversi tipi di investimenti comportano vari gradi di rischio e non vi è alcuna garanzia che la performance futura di investimenti, strategie di investimento o prodotti specifici raccomandati in questo articolo, siano adatte per il proprio portafoglio o per la propria situazione individuale.
Vari fattori, tra cui le mutevoli condizioni di mercato e/o le leggi applicabili, potrebbe non essere più congruenti alle opinioni o alle posizioni attuali prese in questo contenuto. Inoltre, non si deve presumere che qualsiasi discussione o informazione contenuta in questo commento serva da ricevuta o in sostituzione di una consulenza di investimento personalizzata da parte di Niccolò Dominici. Ricordati di contattare Niccolò Dominici, nei vari canali di comunicazione che hanno reso disponibili in questo sito, nel caso tu voglia informazioni sui cambiamenti della tua situazione personale/finanziaria o circa gli obiettivi di investimento.