Amundi Strategic Bond: analisi del fondo e opinioni

L’Amundi Strategic Bond, ISIN LU1882476283, è un fondo d’investimento gestito in prima persona da Amundi, società di Asset Management del gruppo bancario francese Crédit Agricole.

Il fondo, partito l’8 giugno del 2004, è gestito da due manager italiani, Mauro Ratto e Paolo Pennati.

Ci troviamo di fronte ad un tipico esempio di fondo “obbligazionario flessibile” che, per statuto, non può in alcun modo “sconfinare” nel mondo delle azioni. Sulle caratteristiche cromosomiche torneremo poco più avanti fornendovi accurati dettagli sulla sua struttura di investimento.

Introduzione sul fondo e Amundi

Come già anticipato poche righe prima, Amundi è un vero e proprio “gigante” nel panorama del risparmio gestito, non solo a livello europeo, ma anche a livello mondiale. Ecco i numeri e la storia.

Costituita il primo di gennaio del 2010 ad opera dei due soci paritetici, Crédit Agricole e Société Générale, essa risulta essere il frutto a tutti gli effetti di una “fusione aziendale”. Infatti, le due società conferenti, per dar vita a questa nuova creatura, hanno “girato” nella loro totalità, le masse in gestione delle rispettive società del settore.

Oggi il patrimonio gestito supera i 1.276 miliardi di euro e dispone di oltre 3.800 dipendenti. Risulta essere, per dimensioni, l’ottavo player a livello mondiale ed il primo in Europa.

Dal novembre del 2015 la società è quotata sul listino borsistico Euronext con il ticker di negoziazione AMUN.

Fonte: Amundi

In cosa investe l'Amundi Strategic Bond

Obiettivo del gestore è quello di ottenere, attraverso una sapiente “gestione attiva”, un rendimento superiore a quello del benchmark, tenendo in giusta considerazione il corretto lasso di tempo di detenzione di questo strumento.

È consentito al fondo detenere obbligazioni sia di elevato merito creditizio, AAA, sia di ridotto merito creditizio, CCC. Quest’ultime nella misura non superiore al 20% del totale delle masse in gestione.

Naturalmente il grosso degli attivi dell’Amundi Strategic Bond è rappresentato da obbligazioni governative di tipo “investment grade”, che rappresentano il più elevato livello qualitativo nel mondo obbligazionario. È ammessa anche la possibilità di detenere obbligazioni “corporate”, ma non oltre il 10% degli attivi. Possono essere anche presenti obbligazioni convertibili.

Non sono previsti vincoli legate all’area geografica di acquisto delle obbligazioni o alla valuta di riferimento delle stesse. Il fondo valorizza, in ogni caso, le sue quote in euro.

Per cercare di massimizzare il rendimento delle quote, il gestore adotta un “mix” di strategie, fondate su precise analisi di mercato e su accurati studi effettuati sui singoli emittenti delle obbligazioni.  Questo meticoloso “processo decisionale” dovrebbe garantire il raggiungimento dei target prefissati nel medio e lungo periodo.  

Specifiche Tecniche

I nostri soliti tre indicatori che prendiamo in considerazione ai fini delle nostre analisi sui fondi sono il Beta, l’R Quadro ed il numero di stelle attribuite dalla società americana di rating, Morningstar.

Il Beta assume il valore di 0,65 e ci informa del fatto che il valore delle quote oscillerà meno che proporzionalmente rispetto all’indice in entrambe le direzioni. 

L’R Quadro è pari a 26,83 e ci indica che l’indice della categoria spiega circa il 27% della variabilità della performance passata del fondo. Da questo dato si evince che la gestione attiva del fondo è relativamente ampia in quanto si discosta di 73 punti percentuali dal valore 100 che identifica una perfetta correlazione con i titoli presenti all’interno del benchmark.

Alla fine, lo potete serenamente constatare con i vostri occhi, i numeri non mentono”! Gli indicatori statistici riflettono quasi perfettamente le idee ed i modelli comportamentali adottati dal gestore ed indicati chiaramente nel prospetto informativo di questo strumento di risparmio.

Fonte: Quantalys

Purtroppo, la notevole variabilità delle quote giornaliere non ha permesso a Morningstar di emettere un giudizio di natura qualitativa particolarmente lusinghiero sulla bontà o meno di questo strumento di risparmio. Il numero di stelle attribuito a tale fondo è infatti pari a 2.

Il massimo acquisibile è 5 stelle e come potete constatare siamo nella parte bassa della forchetta.

Fonte: Morningstar

Rendimento storico

Entrando nello specifico delle prestazioni passate, non possiamo fare a meno di notare che esse assumono una spiacevole coloritura; ci troviamo di fronte a risultati sempre negativi, su tutte le scadenze, ad eccezione della prima.

Dal primo di gennaio il fondo è positivo del 2,00% circa. Ad un anno diventa negativo con una percentuale dell’1,30. A tre anni è sempre negativo, questa volta del 7,12&. A cinque anni è negativo dell’8,25% e ad otto anni ancora dell’1,61%. Se andiamo ad annualizzare quest’ultimo dato otterremmo un risultato negativo dello 0,20% che non è da considerare di certo un “buon risultato” nel lungo periodo! 

Fonte: Amundi

Sicuramente complice la pandemia, ma anche altri fattori geopolitici hanno contribuito all’instabilità dei mercati. Ma considerando il periodo trascorso abbiamo anche assistito a crescite “rampanti” dei mercati, non solo a discese!

Fonte: Amundi

Costi e commissioni

I costi legati alle sottoscrizioni sullo Strategic Bond iniziali, sempre azzerabili ad opera del vostro consulente finanziario, ammontano al 4%.

Il livello delle spese correnti è pari all’1,45%.

Quelle legate alla gestione ammontano all’1,20%.

Anche in questo caso non sono previste, a carico del fondo, né commissioni legate alla distribuzione commerciale del prodotto, né commissioni di performance direttamente collegate ai risultati ottenuti in riferimento all’andamento del benchmark.

Fonte: Amundi

Primi 3 titoli in portafoglio

  1. Il primo è l’Amundi Planet Sicav- Sif Emerging Green One Senior. È presente con il 2,47% del patrimonio.

  2. Al secondo posto troviamo un’obbligazione corporate, AP Moller-Maersk 1.75%. La sua presenza è pari al 2,19% delle masse disponibili.

  3. Ultimo l’Amundi Emerging Markets Sov BD, presente nel fondo con l’1,81% delle quote.

    A seguire, con l’1,44% delle quote, abbiamo l’Amundi Fds EM Corp HY Bd Z EUR C e un’altra obbligazione societaria, Mitsubishi UFJ Investor Services con l’1,42% del totale disponibile. Nel complesso le prime cinque posizioni in portafoglio cubano per il 9,35% delle quote.

Una percentuale abbastanza contenuta, segno inequivocabile che il principio della diversificazione è, in questo caso, ampiamente adottato dal gestore.

Fonte: Morningstar

Opinioni e conclusioni

Naturalmente non stiamo parlando di “top performer” nel panorama del risparmio gestito, anzi, ci spingiamo oltre ed affermiamo che si tratta di uno dei peggiori fondi di settore disponibili sul mercato!

I numeri dell’Amundi Strategic Bond parlano da soli. Non necessitano di ulteriori commenti da parte Nostra.

Ma due attenuanti le dobbiamo, per onestà intellettuale, concedere al fondo di Amundi preso in considerazione.

La pandemia che sta tutt’ora facendo riscontrare effetti di medio periodo che si sono già spinti “oltre” le più rosee prospettive degli analisti. Questa prolungata fase di incertezza si è inevitabilmente riverberata sui rendimenti (su tutte le scadenze purtroppo) delle obbligazioni, sia governative che high yield e corporate.

Gli effetti dello scoppio della guerra in Ucraina, del tutto inaspettata, hanno creato notevoli pressioni inflazionistiche che hanno spinto i rendimenti “reali” fortemente in negativo, costringendo ad una veloce riparametrazione dei corsi stessi dei titoli. Naturalmente all’ingiù.

Questo mix di fattori, una “tempesta perfetta”, unita a tensioni stagflazionistiche imminenti, ha innescato questa spirale negativa che ha davvero colto tutti gli operatori di sorpresa.

Per tornare a vedere il sereno occorrerà ancora una certa dose di pazienza e sangue freddo, ma presto o tardi questi fattori destabilizzanti dovrebbero rientrare e finire di far soffrire l’intero settore.

Fornire, a questo punto, un giudizio di merito su questo che sino a poco tempo fa era uno tra i migliori fondi di categoria, è compito davvero arduo ma, fatte le due precedenti premesse, il nostro giudizio (fiducioso) rimane ancora tiepido/positivo data l’elevata qualità della società di gestione e dei due gestori stessi che in passato hanno saputo dare prova di risultati più che edificanti.

I futuri rialzi dei tassi (almeno due……..) annunciati dalla BCE non aiuteranno sicuramente i corsi dei titoli a portafoglio del fondo, ma, crediamo, si tratti davvero delle due ultime fiammate all’insù della curva dei tassi. Dopo assisteremo ad un periodo di stabilità e, ad inflazione rientrata, potremo finalmente rivedere decrescere i tassi, con un obiettivo medio di periodo contenuto nella misura del 2%. Ma per questo occorrerà attendere almeno la fine del 2025 o l’inizio del 2026.

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Informazioni importanti sulla divulgazione

Le performance passate potrebbero non essere indicative rispetto ai risultati futuri. Diversi tipi di investimenti comportano vari gradi di rischio e non vi è alcuna garanzia che la performance futura di investimenti, strategie di investimento o prodotti specifici raccomandati in questo articolo, siano adatte per il proprio portafoglio o per la propria situazione individuale.

Vari fattori, tra cui le mutevoli condizioni di mercato e/o le leggi applicabili, potrebbe non essere più congruenti alle opinioni o alle posizioni attuali prese in questo contenuto. Inoltre, non si deve presumere che qualsiasi discussione o informazione contenuta in questo commento serva da ricevuta o in sostituzione di una consulenza di investimento personalizzata da parte di Niccolò Dominici. Ricordati di contattare Niccolò Dominici, nei vari canali di comunicazione che hanno reso disponibili in questo sito, nel caso tu voglia informazioni sui cambiamenti della tua situazione personale/finanziaria o circa gli obiettivi di investimento.

 

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