Saper leggere da soli i dati di un bilancio, così come vengono esposti dall’azienda redattrice, è molto importante per comprendere il suo vero stato di salute, operativo e finanziario.
Scoprite quali dati occorrono per effettuare delle valutazioni in merito per la vostra attività oppure per i vostri investimenti.
Da cosa è composto un bilancio
Le parti che costituiscono un bilancio sono tre:
- Lo stato patrimoniale
- Il conto economico
- La nota integrativa.
Il patrimonio
Il primo dei documenti ci informa sull’ammontare del patrimonio dell’azienda ad una certa data.
Per “patrimonio” intendiamo la somma algebrica delle attività che vengono impiegate per assolvere alla propria capacità produttiva e delle passività, ovvero di tutte le fonti di finanziamento e di debito a cui si è dovuti ricorrere per consentire la normale vita dell’azienda.
Il conto economico
Il secondo rendiconto, ovvero il conto economico, ci permette di misurare “la temperatura” dell’azienda, dandoci precise informazioni su quanta ricchezza si è stati in grado di produrre, sulle modalità con cui la si è ottenuta e su come quest’ultima sia stata ripartita tra le varie voci.
È fondamentale quest’ultima precisazione perché ci dice quale percentuale di utili sia stata effettivamente distribuita (o meno) ai soci che sono, in realtà, i padroni dell’azienda.
La nota integrativa
La nota integrativa ha la scopo di raccordare “a parole” la sintesi dei due precedenti documenti, senza contenere troppi numeri o dati, ma fungendo da elemento di raccordo con una sorta di funzione previsionale di medio o lungo periodo.
I principali indicatori di bilancio
I principali indicatori che possiamo estrapolare dal bilancio d’esercizio sono riconducibili a due grandi famiglie:
- Gli indicatori di redditività
- Gli indicatori patrimoniali
Gli indicatori di redditività
I primi sono il ROE, il ROI, il ROS ed il MOL che ci indicano quale sia il livello di redditività del nostro investimento, con particolare enfasi sull’ultimo dei quattro, il MOL (Margine Operativo Lordo). Esso traduce il vero reddito operativo dell’impresa prima della tassazione e degli ammortamenti civilistici.
Gli indicatori patrimoniali
I secondi, invece, sono espressi da percentuali ed hanno lo scopo di mettere in evidenza i soli aspetti finanziari dell’azienda.
Uno dei più importanti tra gli indicatori patrimoniali è, senza dubbio, l’indice di liquidità che evidenzia la nostra capacità di fare fronte, con risorse interne, a tutti i costi che sosterremo in futuro per mantenere la capacità produttiva redditizia.
Naturalmente, tutto questo senza ricorrere all’indebitamento per canali esterni.
Come estrapolare i dati
Questo punto non è facile perché richiede grande padronanza della teoria e un certo bagaglio di esperienza maturata sul campo. È inoltre richiesta grande dimestichezza con gli indicatori di sintesi, i quali vanno analizzati in modo puntuale e con grande capacità di analisi complessiva e d’insieme.
Le informazioni della nota integrativa
Sono informazioni, quelle estrapolate dal documento, che ci permetteranno di farci un’idea ben precisa sullo stato di salute dell’azienda che stiamo analizzando.
Ci verranno forniti, in dettaglio:
- I criteri di valutazione utilizzati nel bilancio
- Le voci del bilancio racchiuse in un indicatore di sintesi, e non esplose in tutte le loro parti. Ad esempio, la composizione del personale non solo come numero, ma con un’ulteriore suddivisione in dirigenti, funzionari, impiegati, operai, apprendisti ecc
- Le evoluzioni che il patrimonio ha subito nel corso dell’anno e le motivazioni di queste variazioni.
- Il livello di fiscalità, come verrà scadenzato e quali voci saranno interessate.
- L’elenco delle partecipazioni è un altro aspetto curato solo marginalmente dai dati del bilancio.
- L’indicazione dettagliata dei ratei e dei risconti che interesseranno le entrate e le uscite aziendali nei mesi a venire sono, con assoluta chiarezza, messe in evidenza.
- Gli avvenimenti di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio. Qui trovano una loro anticipazione, che sarà utile per proiettare in avanti nel tempo alcune decisioni del management.
Consideriamo gli indicatori di sintesi più centrali
In questa sezione prenderemo in considerazione quattro indicatori di sintesi. Non perché gli altri non siano importanti, ma perché quelli presi in esame saranno, da soli, in grado di influenzare ogni nostra decisione di investimento futura nell’azienda.
- E.B.I.T.D.A. (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortisation): ci fornisce immediatamente un dato di sintesi eccezionalmente esaustivo. Infatti, ci consente di verificare se l’azienda, attraverso la gestione ordinaria, sia in grado (o non lo sia) di generare utili (profitti). Un valore negativo potrebbe scoraggiare anche il più visionario ed audace degli investitori, mentre un valore positivo ci informerebbe su quale potrebbe rivelarsi il margine dei nostri investimenti futuri.
- E.P.S. (Earnings Per Share): ci dice quale parte degli utili netti appartenga ad ogni azione che forma il nostro capitale sociale. In questo caso non si tratta di un valore percentuale ma di un numero che esprime la parte di utili destinata a remunerare il capitale di rischio.
- EPS ADJUSTED: è un’ulteriore indicatore presente in molti bilanci. Si differenzia da quello appena descritto perché dall’utile netto vengono decurtate due voci: le componenti straordinarie non ricorrenti (ossia che non sono relative alla gestione ordinaria dell’impresa) e le azioni proprie detenute in portafoglio (risultanti da classiche operazioni di buyback dove l’impresa compra le proprie azioni presenti sul mercato).
- CAPEX: ci dice quale sia la parte di capitale destinata ad acquistare ulteriori edifici, terreni, macchinari, capannoni per far crescere l’azienda. In estrema sintesi ci fornisce una specie di “tasso di crescita” della nostra azienda, sempre in riferimento ad un preciso intervallo temporale che di solito è di 36 o 60 mesi. Raramente ci si riferisce ad un singolo anno.
I consigli del Team Imparare a Investire
Con questo articolo abbiamo percorso insieme un cammino non semplice, ma l’obiettivo dichiarato non era quello di scoraggiarvi, ma di fornirvi invece alcuni strumenti che saranno utili alle vostre indagini tecniche. In futuro, non è escluso che si possa ritornare sull’argomento con indicazioni più precise, soprattutto sui metodi di calcolo.
Riteniamo, allo stato attuale delle cose, che queste informazioni vi siano più che sufficienti per permettervi di formarvi un’idea ed un convincimento per quanto riguarda i vostri investimenti.
Vale sempre la madre delle regole auree: fatevi sempre consigliare da veri esperti nelle vostre decisioni di natura finanziaria. Non buttatevi allo sbaraglio da soli e cercate di instaurare un dialogo ed un rapporto fiduciario, stabile e duraturo con le persone coinvolte nelle vostre decisioni di risparmio.
Questo mantra non ci stancheremo mai di ripetervelo.
Informazioni importanti sulla divulgazione
Le performance passate potrebbero non essere indicative rispetto ai risultati futuri. Diversi tipi di investimenti comportano vari gradi di rischio e non vi è alcuna garanzia che la performance futura di investimenti, strategie di investimento o prodotti specifici raccomandati in questo articolo, siano adatte per il proprio portafoglio o per la propria situazione individuale.
Vari fattori, tra cui le mutevoli condizioni di mercato e/o le leggi applicabili, potrebbe non essere più congruenti alle opinioni o alle posizioni attuali prese in questo contenuto. Inoltre, non si deve presumere che qualsiasi discussione o informazione contenuta in questo commento serva da ricevuta o in sostituzione di una consulenza di investimento personalizzata da parte di Niccolò Dominici. Ricordati di contattare Niccolò Dominici, nei vari canali di comunicazione che hanno reso disponibili in questo sito, nel caso tu voglia informazioni sui cambiamenti della tua situazione personale/finanziaria o circa gli obiettivi di investimento.