Il Fidelity Active Strategy Asia Fund A-ACC-EUR, ISIN LU1048814831, è un fondo d’investimento appartenente alla famiglia degli azionari puri, con particolare attenzione all’area geografica dell’Asia.
Non possiamo parlare tecnicamente di un “tematico” perché non presenta le caratteristiche per essere incasellato in questa categoria, ma certamente, essendo estremamente specifica la sua area di attività, lo possiamo assimilare a questa tipologia.
Introduzione sul fondo
Questo particolarissimo fondo è gestito in modo diretto dalla Società di Gestione del Risparmio americana Fidelity. Costituita nel 1946 da suo fondatore, Edward Johnson, ha sede a Boston, nello stato del Massachusetts.
In termini di dimensioni stiamo parlando di un vero e proprio colosso! La quarta al mondo nel suo genere. Tra fondi d’investimento e fondi pensione amministra e gestisce oltre 3.000 miliardi di dollari e può contare su una forza lavoro, distribuita tra dipendenti, analisti, traders e gestori, superiore alle 45.000 unità! Il fatturato, rinvenibile dagli ultimi dati di bilancio, sfiora i 19 miliardi di dollari.
La società, per scelta degli eredi della famiglia del fondatore, non è quotata presso nessuna delle tre principali borse valori americane. Il 49% delle quote è distribuito tra gli eredi diretti della famiglia Johnson mentre il rimanente 51% e polverizzato tra dipendenti, ex dipendenti, gestori ed alto management.
Il Fidelity Active Strategy Asia Fund ha visto la luce il 2 aprile del 2014 ed è gestito da Anthony Srom dal primo di luglio del 2021.
Ha una massa in gestione pari a circa 71,50 milioni di dollari il che non lo rende molto grande rispetto a suoi omologhi di altre società di gestione. Tale strumento è ad accumulazione dei proventi, ossia non prevede alcuna forma di distribuzione di cedole o di dividendi ai suoi sottoscrittori. È valorizzato in euro anche se molte, quasi tutte per la verità, delle posizioni detenute in portafoglio sono valorizzate in dollari o in altre divise diverse dall’euro. Il fondo non prevede alcuna forma di copertura dai rischi derivanti dalle oscillazioni del tasso di cambio dell’euro nei confronti delle altre divise.

Fonte: Fidelity
In cosa investe il Fidelity Active Strategy Asia Fund
Nel dettaglio questo strumento di risparmio ha la facoltà di investire sino al 110% del patrimonio nelle economie indicate nel nome del fondo. Ciò significa chiaramente che il Fondo può ricorrere a strumenti a leva per coprire il 10% eccedente la sua disponibilità finanziaria. È un particolare che non bisogna omettere di sottolineare questo!
Obiettivo dichiarato da parte del gestore è quello di ottenere, su un orizzonte indicato non inferiore ai 10 anni, un rendimento superiore a quello raggiunto dal benchmark di riferimento, l’MSCI AC Asia Ex Japan NR USD.
Il gestore, inoltre, ha specificato che oltre ad una gestione di tipo “attivo”, non intende privilegiare il segmento “value” piuttosto che quello “growth”. Unico particolare che emerge è quello di focalizzarsi solo su large e mid cap non occupandosi delle small cap ritenute troppo volatili e difficili da negoziare in periodi di forte volatilità sui mercati. Decisione che ci sentiamo di condividere pienamente quest’ultima.
Su un asse del rischio composto da sette valori il fondo si colloca al valore sei, vale a dire quasi al livello massimo tollerato, ma non ci attendevamo nulla di diverso analizzando la particolarità di questo strumento finanziario.
Non esistono vincoli di natura merceologica o settoriale alle azioni acquistabili dal gestore. Nemmeno vincoli di natura valutaria, intendendo con ciò, che il gestore può acquistare azioni in tutta l’area geografica ed in tutte le valute.
Specifiche Tecniche
I nostri soliti tre indicatori che prendiamo in considerazione ai fini delle nostre analisi sui fondi sono il Beta, l’R Quadro ed il numero di stelle attribuite dalla società americana di rating, Morningstar.
Il Beta assume il valore di 0,96 e ci informa del fatto che il valore delle quote oscillerà meno che proporzionalmente rispetto all’indice in entrambe le direzioni. Più ci si avvicina al numero 1 più questo valore tenderà a far sì che tale affermazione si ribalti, ossia che l’oscillazione diverrà più che proporzionale rispetto al benchmark selezionato.
L’R Quadro è pari a 81,07 e ci indica che l’indice della categoria spiega poco più dell’81% della variabilità della performance passata del fondo. Da questo dato si evince che la gestione attiva del fondo è molto ampia in quanto si discosta di oltre 19 punti percentuali dal valore 100 che identifica una perfetta correlazione con i titoli presenti all’interno del banchmark.

Fonte: Quantalys
Purtroppo, la dimensione estremamente esigua di questo fondo non ha permesso a Morningstar di emettere un giudizio di natura qualitativa particolarmente lusinghiero sulla bontà o meno di questo strumento di risparmio. Il numero di stelle attribuito a tale fondo è infatti pari a 2. Il massimo acquisibile è 5 stelle e 2 si trova purtroppo nella parte bassa della forchetta. In questo caso immaginiamo che ad essere messe in discussione non siano le decisioni operative prese ma la scarsa dimensione delle masse in gestione.

Fonte: Morningstar
Rendimento storico
Entrando nello specifico delle prestazioni passate, non possiamo fare a meno di notare che esse assumono una doppia coloritura; negativa sulle scadenze corte e decisamente positiva su quelle medio/lunghe.
Dal primo di gennaio il fondo è positivo del 9% circa. Ad un anno diventa negativo con una percentuale del 9,51%. A tre anni è positivo dell’1,16%. A cinque anni del 4,59% e ad otto anni ancora del 41,55%. Se andiamo ad annualizzare quest’ultimo dato otterremmo un risultato positivo del 5,19% che non è disprezzabile visti gli andamenti degli indici di quell’area negli ultimi tre/quattro anni.
Sicuramente complice la pandemia, ma anche altri fattori geopolitici hanno contribuito all’instabilità dei mercati.

Fonte: Fidelity

Fonte: Fidelity
Costi e commissioni
Le commissioni di sottoscrizione iniziali del Fidelity Active Strategy Asia Fund sono pari al 5,25% ma, come sempre, si tratta di una percentuale scontabile o azzerabile da parte del Vostro Consulente Finanziario di fiducia.
Il livello delle spese correnti è pari all’1,93% di cui l’1,50% è riferibile alla commissione annuale di gestione a carico del fondo.
Sono presenti costi di uscita e sono pari all’1%. La commissione di switch è pari al 2% del controvalore.
Non sono evidenziate commissioni legate alla distribuzione o alla commercializzazione presso il pubblico di questo strumento.
Non è segnalata alcuna spiacevole commissione di performance.

Fonte: Fidelity
Opinioni e conclusioni
Data la delicatezza dell’argomento analizzato, parlare di vera e propria “bocciatura” ci appare troppo severo come giudizio da parte nostra. Del resto, le attenuanti di un contesto presente “difficile” vanno riconosciute. Ciò nonostante, il gestore avrebbe potuto fare di più e meglio.
Pertanto, ne sconsigliamo caldamente la sottoscrizione per coloro che desiderassero avvicinarsi a questa tipologia d’investimenti per diversificare il proprio portafoglio.
Non ci permettiamo di suggerirvi a tal proposito ne piani di accumulo ne acquisti una tantum allo scopo di andare a mediare i prezzi di carico. La volatilità superiore alla media ci impedisce di consigliare un “timing” d’ingresso corretto. Le oscillazioni notevoli delle valute sottostanti introducono ulteriori elementi di rischio e di incertezza oltre ad annebbiare decisamente la nostra visione circa i futuri corsi dei titoli detenuti in asset.
Per chi invece già possiede il fondo consigliamo di attendere tempi migliori per effettuare il disimpegno totale dalla posizione. Molte posizioni potrebbero essere già ora pesantemente in perdita ed iscrivere minusvalenze in conto capitale di tale portata ci appare francamente un “non consiglio” per cui siate pazienti ed attendete il momento corretto sui mercati per smobilizzare le vostre posizioni nel frattempo giunte almeno al breakeven operativo.
Una virata in senso positivo la stiamo osservando ormai da diversi mesi ma non possiamo affermare con certezza che si tratti di un fenomeno “strutturale” e non un semplice “rimbalzo tecnico” da un livello di quotazioni ampiamente depresso.
L’orizzonte temporale consigliato, pari a 10 anni, andrebbe rivisto al rialzo da parte Nostra e portato ad almeno 15 anni di permanenza nello strumento.
Detto ciò, saremo davvero lieti di accogliere le Vostre cortesi domande nell’apposito form e di analizzare i Vostri portafogli per ottenere un gratuito consulto sullo stato dei Vostri fondi. Un primo passo per iniziare a conoscerci meglio e, con l’acquisita fiducia, a diventare Nostri personali clienti ai quali dedicheremmo con passione e professionalità il nostro tempo per far crescere di dimensioni i Vostri asset finanziari.
Informazioni importanti sulla divulgazione
Le performance passate potrebbero non essere indicative rispetto ai risultati futuri. Diversi tipi di investimenti comportano vari gradi di rischio e non vi è alcuna garanzia che la performance futura di investimenti, strategie di investimento o prodotti specifici raccomandati in questo articolo, siano adatte per il proprio portafoglio o per la propria situazione individuale.
Vari fattori, tra cui le mutevoli condizioni di mercato e/o le leggi applicabili, potrebbe non essere più congruenti alle opinioni o alle posizioni attuali prese in questo contenuto. Inoltre, non si deve presumere che qualsiasi discussione o informazione contenuta in questo commento serva da ricevuta o in sostituzione di una consulenza di investimento personalizzata da parte di Niccolò Dominici. Ricordati di contattare Niccolò Dominici, nei vari canali di comunicazione che hanno reso disponibili in questo sito, nel caso tu voglia informazioni sui cambiamenti della tua situazione personale/finanziaria o circa gli obiettivi di investimento.