Il Fidelity India Focus Fund classe A ad accumulo dei proventi EUR, ISIN LU0197230542, è un fondo d’investimento appartenente alla famiglia degli azionari puri, con particolare attenzione all’area geografica dell’India.
Non possiamo parlare tecnicamente di un “tematico” perché non presenta le caratteristiche per essere incasellato in questa categoria, ma certamente, essendo estremamente specifica la sua area di attività, lo possiamo assimilare a questa tipologia.
Esso, infatti, va ad investire in particolare in un solo grande mercato, quello di Bombay dove i tassi di crescita del P.I.L. in questi ultimi dieci anni sono stati davvero sorprendenti! Superiori a quelli americani, europei e cinesi soprattutto!
Introduzione sul fondo
Questo particolarissimo fondo è gestito in modo diretto dalla Società di Gestione del Risparmio americana Fidelity. Costituita nel 1946 da suo fondatore, Edward Johnson, ha sede a Boston, nello stato del Massachusetts.
In termini di dimensioni stiamo parlando di un vero e proprio colosso! La quarta al mondo nel suo genere. Tra fondi d’investimento e fondi pensione amministra e gestisce oltre 3.000 miliardi di dollari e può contare su una forza lavoro, distribuita tra dipendenti, analisti, traders e gestori, superiore alle 45.000 unità! Il fatturato, rinvenibile dagli ultimi dati di bilancio, sfiora i 19 miliardi di dollari.
La società, per scelta degli eredi della famiglia del fondatore, non è quotata presso nessuna delle tre principali borse valori americane. Il 49% delle quote è distribuito tra gli eredi diretti della famiglia Johnson mentre il rimanente 51% e polverizzato tra dipendenti, ex dipendenti, gestori ed alto management.
Il Fidelity India Focus Fund ha visto la luce il 23 agosto del 2004 ed è gestito da Amit Goel dal 31 di marzo del 2016. Come vi abbiamo già spiegato in precedenza, avvicendamenti a livello di gestori, sono davvero molto frequenti nell’ambito del mondo del Risparmio Gestito. E’ relativamente “normale” che uno strumento di così vecchia costituzione, abbia visto l’avvicendarsi di diverse figure al suo timone. Non vi stupite pertanto. Non si tratta di una nota di demerito del fondo.
Ha una massa in gestione pari a circa 1,85 miliardi di dollari il che lo rende molto grande rispetto a suoi omologhi di altre società di gestione. Tale strumento è ad accumulazione dei proventi, ossia non prevede alcuna forma di distribuzione di cedole o di dividendi ai suoi sottoscrittori. È valorizzato in euro anche se molte, quasi tutte per la verità, delle posizioni detenute in portafoglio sono valorizzate in dollari o in Rupie Indiane (che valgono circa 0.011 euro). Il fondo non prevede alcuna forma di copertura dai rischi derivanti dalle oscillazioni del tasso di cambio dell’euro nei confronti delle altre divise.

Fonte: Fidelity
In cosa investe
Nel dettaglio questo strumento di risparmio ha la facoltà di investire sino alla totalità del patrimonio nei settori finanziari, informatici, dei beni di consumo e delle materie prime presenti nell’indice SensexBSE della Borsa di Bombay. Analizzando nel dettaglio lo Statuto del Fondo si legge chiaramente che esso può ricorrere a strumenti a leva per coprire il 10% eccedente la sua disponibilità finanziaria. È un particolare che non bisogna omettere di sottolineare questo!
Obiettivo dichiarato da parte del gestore è quello di ottenere, su un orizzonte indicato non inferiore ai 15 anni, un rendimento superiore a quello raggiunto dal benchmark di riferimento, l’MSCI India NR USD.
Il gestore, inoltre, ha specificato che oltre ad una gestione di tipo “attivo”, non intende privilegiare il segmento “value” piuttosto che quello “growth”. Unico particolare che emerge è quello di focalizzarsi solo su large e mid cap non occupandosi delle small cap ritenute troppo volatili e difficili da negoziare in periodi di forte volatilità sui mercati. Decisione che ci sentiamo di condividere pienamente quest’ultima.
Su un asse del rischio composto da sette valori il fondo si colloca al valore sei, vale a dire quasi al livello massimo tollerato, ma non ci attendevamo nulla di diverso analizzando la particolarità di questo strumento finanziario. Stiamo sempre parlando di un azionario puro!
Leggiamo anche, ispezionando il Prospetto Informativo, che Il gestore predilige aziende sostenibili di qualità elevata che ricoprono posizioni leader di mercato nei rispettivi settori e che sono in grado in beneficiare di importanti opportunità di crescita strutturale dell’India, sono gestite da validi gruppi dirigenti e i cui titoli sono disponibili con valutazioni ragionevoli. Una conferma, a nostro dire, dell’imparzialità del gestore rispetto alla Famiglia value piuttosto che growth, ma osservando le prime dieci posizioni, poco sotto, ve ne accorgerete sicuramente.
Specifiche Tecniche
I nostri soliti tre indicatori che prendiamo in considerazione ai fini delle nostre analisi sui fondi sono il Beta, l’R Quadro ed il numero di stelle attribuite dalla società americana di rating, Morningstar.
Il Beta assume il valore di 0,93 e ci informa del fatto che il valore delle quote oscillerà meno che proporzionalmente rispetto all’indice in entrambe le direzioni. Più ci si avvicina al numero 1 più questo valore tenderà a far sì che tale affermazione si ribalti, ossia che l’oscillazione diverrà più che proporzionale rispetto al benchmark selezionato.
L’R Quadro è pari a 0,94 e ci indica che l’indice della categoria spiega poco più del 94% della variabilità della performance passata del fondo. Da questo dato si evince che la gestione attiva del fondo è molto ampia in quanto si discosta di oltre 11 punti percentuali dal valore 100 che identifica una perfetta correlazione con i titoli presenti all’interno del benchmark.

Fonte: Fidelity
Il numero di stelle attribuito dalla società di rating americana Morningstar è pari a 4 ed è vicino al massimo di stelle attribuibile, ossia 5.
Questo significa che a livello qualitativo ci troviamo di fronte ad una eccellenza e che sia le performance passata che il contenuto del portafoglio oltre alla sua stabilità, rappresentano un notevole punto a favore dello stile di gestione di questo strumento di risparmio.

Fonte: Fidelity
Rendimento storico
Entrando nello specifico delle prestazioni passate del Fidelity India Focus, non possiamo fare a meno di notare che esse assumono una doppia coloritura; negativa sulle scadenze corte e decisamente positiva su quelle medio/lunghe.

Fonte: Fidelity
Dal primo di gennaio il fondo è negativo del 2% circa. Ad un anno viaggia ancora in territorio negativo ma con una percentuale che non si discosta troppo dal dato precedente, stiamo parlando del 2,29%. A tre anni vira finalmente in positivo con una percentuale del 50,04%. A cinque anni del 48,14% e ad otto anni ancora del 41,55%. Se andiamo ad annualizzare quest’ultimo dato otterremmo un risultato positivo del 50,40% che non è disprezzabile visti gli andamenti degli indici di quell’area negli ultimi tre/quattro anni.
Stiamo parlando, annualizzando quest’ultimo dato, del 6,30% medio per ciascun anno e non si tratta di certo di un risultato da buttare!

Fonte: Fidelity
Costi e commissioni
Le commissioni di sottoscrizione iniziali del Fidelity India Focus sono pari al 5,25% ma, come sempre, si tratta di una percentuale scontabile o azzerabile da parte del Vostro Consulente Finanziario di fiducia.
Il livello delle spese correnti è pari all’1,90% di cui l’1,50% è riferibile alla commissione annuale di gestione a carico del fondo. Non sono presenti costi di uscita.
Non sono evidenziate commissioni legate alla distribuzione o alla commercializzazione presso il pubblico di questo strumento.
Egualmente non è segnalata alcuna spiacevole commissione di performance legata al livello di risultati raggiunti dal gestore in relazione allo specifico benchmark indicato in precedenza.

Fonte: Fidelity
Primi 3 titoli in portafoglio
Il titolo più presente, con il 9,50% delle quote, è INFOSYS LTD, un’impresa di servizi informatici con sede a Bangalore, India. Infosys è una delle più grandi compagnie informatiche in India con 113.796 dipendenti al 31 marzo 2010. Ha uffici in 22 stati e centri di ricerca e sviluppo in India, Cina, Australia, Regno Unito, Canada e Giappone.
Al secondo posto, con il 9,30% delle quote, troviamo ICICI BANK LTD. Si tratta di una banca multinazionale indiana e una società di servizi finanziari con sede a Mumbai.
Ultimo gradino del podio occupato da HDFC BANK LTD. con il 7% delle quote. Si tratta di una società indiana di servizi bancari e finanziari con sede a Mumbai. È la più grande banca del settore privato indiano per attività e la decima banca mondiale per capitalizzazione di mercato ad aprile 2021.
A seguire, nell’ordine, abbiamo AXIS BANK LTD., HCL TECHNOLOGIES LTD., RELIANCE INDUSTRIES LTD., ULTRATECH CEMENT LTD., EICHER MOTORS LTD., MARICO LTD. ed infine HOUSING DEVELOPMENT FINANCE CORP LTD.
In totale queste dieci posizioni ricoprono il 52,40% dell’intero portafoglio titoli e si tratta di una percentuale molto elevata a nostro giudizio. Anche in questo caso non è stato rispettato il principio di una sapiente e prudente diversificazione dei titoli.
Più di metà dell’intero portafoglio è focalizzato su dieci azioni! Chi sottoscrive un fondo lo fa anche per evitare che violenti e repentini rovesci dei mercati travolgano i loro investimenti, e questo risultato lo si ottiene soprattutto “sparpagliando” su un numero ragguardevole di posizioni, le proprie masse in gestione! Esattamente il contrario di ciò a cui stiamo assistendo analizzando questo fondo.

Fonte: Fidelity
Opinioni e conclusioni
Il nostro giudizio di sintesi sul Fidelity Focus India si può sintetizzare con una “promozione con riserva” in quanto i risultati reddituali non sono stati deludenti ma l’obiettivo dichiarato di battere il benchmark su ogni scadenza non è stato rispettato, anzi. E da qui il nostro dubbio collegato.
Pertanto, per chi già possiede il fondo, consigliamo di attendere ancora almeno la metà o la conclusione dell’attuale ciclo economico che dovrebbe volgere al bello, terminata la Guerra in Ucraina finalmente.
Per chi desidera sottoscriverlo consigliamo di contattarci per ottenere delle più che valide alternative sui mercati di quell’area e sul settore merceologico sul quale pare essersi focalizzato il gestore, a nostro dire, troppo concentrato. Molto più presente rispetto al value ci appare invece il segmento growth anche se non compare esplicitamente nelle intenzioni di chi si trova sulla tolda del fondo.
Suggerire soluzioni pac ci sembra la soluzione migliore dato l’elevato livello di volatilità presente sui mercati internazionali in questi ultimi anni.
L’idea di effettuare acquisti “spot” incappando nel classico errore di market timing errato ve lo sconsigliamo caldamente. Pratica pericolosissima e troppo cara. A nostro parere il “gioco non vale la candela”.
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