MORGAN STANLEY US GROWTH: analisi del fondo e opinioni

Il Morgan Stanley Investment Funds – US Growth Fund CH Eur, ISIN LU0845089423, è un fondo d’investimento gestito direttamente dalla Banca d’Affari americana Morgan Stanley.

Nata il 5 settembre 1935 da Henry Sturgis Morgan e dal suo socio Harold Stanley, ha sede a New York ed è una tra le dieci maggiori banche al mondo ed una tra le prime cinque società di gestione del risparmio. Quotata alla borsa dei titoli industriali americani con il ticker MS, Morgan Stanley può contare su oltre 60.000 dipendenti dislocati in 1200 uffici in 42 paesi di tutto il mondo. Oltre alla presenza nei settori dell’Investment Banking e del Sales &Trading, dal 2009 con i suoi 18 000 consulenti finanziari attivi negli Stati Uniti, amministra e gestisce oltre 1,7 triliardi di dollari. La divisione di asset management può contare su quasi 700 professionisti degli investimenti basati in 48 uffici 21 paesi.

In Italia, a Milano per la precisione, l’attività di Morgan Stanley è stata avviata nel 1989 con il lancio di MS INVESTMENT FUNDS, che comprende 33 comparti con track record competitivi e un patrimonio gestito pari a quasi 20 miliardi di dollari. La piattaforma include fondi di azioni globali, regionali e dei mercati emergenti, obbligazionari governativi e societari, investimenti alternativi, comparti immobiliari e strumenti di liquidità.

Introduzione sul fondo

Siamo in presenza di un fondo di tipo “azionario puro” con focus esclusivo rivolto ai mercati nordamericani, sia al più classico mercato dei titoli industriali sia a quello dei tecnologici.

Questa classe di azioni è nata il 15 novembre del 2012 è gestito da Alexander Norton dal 30 maggio del 1999 e da Jason Yeung dal primo di gennaio del 2002. Il fondo ha masse in gestione pari a 2,625 miliardi di dollari. Tra poco più di due settimane spegnerà la sua decima candelina e possiamo constatare che si è trattato di un compleanno agro dolce per il fondo, come vedremo insieme tra breve.

Su una scala del rischio composta da sette valori, questo strumento si colloca al livello più alto, vale a dire al numero 7, ma questo non dovrebbe sorprendere o meravigliare più di tanto, trattandosi di una collocazione ritenuta congrua per i fondi azionari con le spiccate caratteristiche dello U.S. Growth.

 Il fondo non prevede alcuna distribuzione di proventi ai suoi sottoscrittori, né in forma di cedole periodiche né in forma di dividendi. Il fondo è valorizzato in euro ma il sottostante, come è intuitivo immaginare, è espresso in dollari americani andando ad acquistare in esclusiva solo titoli quotati sul NYSE o sul NASDAQ.

Per effetto di questo la dicitura “H” presente nell’enunciato del nome indica proprio il fatto che si è voluto assicurare una copertura dai rischi collegati al cambio euro/dollaro mediante una forma completa di hedging.

In cosa investe il Morgan Stanley US Growth

Per bocca dei due gestori l’obiettivo dichiarato è quello di assicurare una crescita del capitale in un lasso di tempo di 10/15 anni che rappresenta il livello temporale minimo di permanenza consigliato ai risparmiatori.

Per ottenere ciò il team di gestione è costantemente alla ricerca di società large/mid-cap statunitensi consolidate ed emergenti dotate di vantaggi competitivi sostenibili, di un business con visibilità sopra la media, con elevate capacità di impiegare capitale in modo redditizio ma soprattutto con bilanci solidi e un interessante profilo di rischio/rendimento.

Fatta questa doverosa premessa, non esistono vincoli di sorta per quanto concerne i criteri di selezione e la scelta stessa delle singole posizioni da acquistare e da inserire in portafoglio. A patto che siano rispettati i parametri minimi dimensionali, ogni azione può essere acquistata.

È prevista, in forma lieve, la possibilità di fare riscorso a strumenti derivati ed a leva, nella misura massima consentita pari al 10% del totale delle masse in gestione.

Inoltre, è consentito l’investimento, con una percentuale massima del 10% degli attivi, in mercati diversi da quelli americani. Da ciò si comprende bene la necessità di immunizzare il fondo dalle fluttuazioni del mercato dei cambi.

Specifiche Tecniche

I tre soliti indicatori che prendiamo in considerazione ai fini delle nostre analisi per il Morgan Stanley U.S. Growth sono il Beta, l’R Quadro ed il numero di stelle attribuite dalla società americana di rating, Morningstar.

Il Beta assume il valore di 1.09 e ci informa del fatto che il fondo oscillerà in modo più che proporzionale rispetto all’indice di riferimento, sia in aumento che in diminuzione. 

In parole semplice: la volatilità ed il livello di performance sarà del 10% superiore, all’insù o all’ingiù, rispetto alle variazioni del benchmark.

L’R Quadro è pari a 39,08 e ci indica che l’indice della categoria spiega circa il 40% della variabilità della performance passata del fondo. Non si tratta di un valore di correlazione molto elevato che può presentare sia vantaggi che svantaggi nel lungo periodo.

Fonte: Quantalys

Il rating qualitativo assegnato su questo strumento dalla società americana Morningstar non è, purtroppo anche in questo caso, disponibile da parte della società e questo non fa che alimentare i dubbi circa la bontà di questo mezzo per attrarre il risparmio dei privati.

Crediamo che l’assenza di giudizio qualitativo e di merito sia da imputare all’elevata volatilità giornaliera delle quote e ai risultati annuali che, come vedremo tra poso, lasciano alquanto a desiderare considerato l’andamento dei corsi negli ultimi anni in America.

Fonte: Morningstar

Rendimento storico

Chiaramente questi dati risentono dell’instabilità geo politica che stiamo vivendo, della recente pandemia che ci ha colpiti e dell’impennata dell’inflazione, delle materie prime e dei prezzi dell’energia e del gas.

Dal primo gennaio siamo negativi del 58% circa. Ad un anno del 64,66%. A tre anni è ancora presente il segno meno dell’8,70%. A cinque anni i risultati hanno virato in positivo con un + 5,63%. Ad otto anni il segno più si è portato al 51,77% che, annualizzato, si traduce in un + 6,47% medio annuo come ritorno.

Considerate le circostanze non si può affermare che si tratti di un risultato così deludente, ma è anche vero che l’attesa è stata piuttosto elevata prima di conseguire risultati sostenibili e stabili.

Costi e commissioni

Piuttosto articolata la struttura commissionale di questo fondo. Ecco in breve le risultanti.

I costi iniziali di sottoscrizione ammontano al 3% ma, come sempre, si tratta di una percentuale azzerabile o scontabile da parte del Vostro Consulente Finanziario di fiducia. O, almeno, così è come ci comportiamo Noi con i Nostri Clienti.

Il livello delle spese correnti è nella media di settore e si attesta al 2,47% di cui il 2.20% è da attribuire alla commissione di gestione annuale a carico del fondo.

Per fortuna non sono presenti ulteriori costi, come quelli di natura commerciale o distributiva, ma soprattutto non è presente quella fastidiosa voce riconducibile alle “commissioni di performance”.

Primi 3 titoli in portafoglio

  1. Il titolo più presente è Snowflake Inc. con il 7,86% delle quote. Si tratta di una società di cloud dati basata sul cloud computing con sede a Bozeman nel Montana. È stata fondata nel luglio 2012 ed è quotata sul mercato dei titoli industriali NYSE.

  2. Il secondo posto è occupato da Royalty Pharma PLC. con il 6,71% delle quote. Si tratta di una tra le più grandi società bio farmaceutiche al mondo.

  3. Il terzo gradino del podio è occupato da Cloudfare con il 6,41% dell quote.

  4. Al quarto posto troviamo The Trade Desk Inc. Class A con il 6,29% delle quote. Società tecnologica multinazionale americana specializzata in servizi per la clientela privata e per il marketing.

Alternative

Le tre solite alternative al Morgan Stanley US Growth che vi forniamo per valutare attentamente anche i prodotti forniti dalle altre società prodotto sono queste.

La prima proposta è data dal JPMorganFunds – US Growth Fund A USD Dist., ISIN LU0119063898. Fondo in dollari a cambio non coperto che prevede la distribuzione di una cedola annuale variabile. Negativa da inizio anno del 14,53% e ad un anno del 9,41% presenta un ritorno positivo già sulla scadenza intermedia dei tre anni, con un corposo +67,13% che, annualizzato, si traduce in un +22,38% medio annuo!

La seconda è l’AXA WF Framlington American Growth A-Cap USD, ISIN LU0361791394.  Sempre in dollari ma ad accumulazione dei proventi, vale a dire, nessuna cedola annuale ai suoi sottoscrittori. Molto simile al precedente ma leggermente meno performante sulla scadenza dei tre anni con un + 54,05% che, letto in termini annuali, ci riporta ad un + 18,02% medio annuo. Il che non è affatto poco come ritorno!

L’ultima alternativa è data dal fondo AB SICAV I American Growth A, ISIN LU0232524495. Espresso in euro e ad accumulo dei proventi, presenta risultati negativi del 18,74% e dell’11,83% da inizio anno e ad un anno ma torna positivo già sui tre anni con una percentuale del 43,31 che, annualizzata, ci porta ad un risultato medio annuo del 14,43%. Più che accettabile diremmo noi. È quello che presenta il livello di costi minore tra i tre presentati.

Opinioni e conclusioni

Il nostro giudizio oscilla tra un livello medio basso di soddisfazione ed uno decisamente negativo. Naturalmente complice è la delusione a livello prestazionale di questo fondo.

Come avete potuto constatare poche righe sopra, siamo riusciti a trovare almeno tre fondi che siano stati in grado di performare in modo migliore (decisamente!) rispetto al Morgan Stanley.

Da qui la nostra perplessità e titubanza nel proporvi un giudizio di approvazione e non di bocciatura a questo strumento. L’attenuante del calo generalizzato degli indici mondiali vale in questi ultimi 24/36 mesi, ma in precedenza le borse hanno sempre dimostrato di saper correre. E bene pure!

Per chi già lo possiede ne consigliamo la vendita per orientarsi su altre soluzioni più performanti. Scriveteci pure per un consiglio.

La tipologia di strumento si presta a confronti abbastanza agevoli e non comporta difficoltà.

Ne sconsigliamo caldamente l’acquisto sotto qualsiasi forma, ovvero sia ricorrendo ai PAC che attraverso i PIC poiché l’elevata volatilità dimostrata ed alcune scelte all’interno dell’asset in gestione, ci hanno dissuasi dall’approfondire ulteriormente le caratteristiche del prodotto.

Di conseguenza ci asteniamo dal proporlo ai nostri lettori.

Informazioni importanti sulla divulgazione

Le performance passate potrebbero non essere indicative rispetto ai risultati futuri. Diversi tipi di investimenti comportano vari gradi di rischio e non vi è alcuna garanzia che la performance futura di investimenti, strategie di investimento o prodotti specifici raccomandati in questo articolo, siano adatte per il proprio portafoglio o per la propria situazione individuale.

Vari fattori, tra cui le mutevoli condizioni di mercato e/o le leggi applicabili, potrebbe non essere più congruenti alle opinioni o alle posizioni attuali prese in questo contenuto. Inoltre, non si deve presumere che qualsiasi discussione o informazione contenuta in questo commento serva da ricevuta o in sostituzione di una consulenza di investimento personalizzata da parte di Niccolò Dominici e Giovanni Prati. Ricordati di contattare Niccolò Dominici e Giovanni Prati, nei vari canali di comunicazione che hanno reso disponibili in questo sito, nel caso tu voglia informazioni sui cambiamenti della tua situazione personale/finanziaria o circa gli obiettivi di investimento.

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